Il lavoro è diventato un oggetto sempre più sfuggente: scienze sociali, letteratura, cinema hanno perso la capacità di rappresentarlo. Le associazioni faticano a entrare in relazione con lavoratori dispersi e mobili, non riescono a individuare bisogni collettivi su cui costruire piattaforme contrattuali. I siti di social network sono una piazza, dove incontrarsi e parlare del proprio lavoro, ma anche un auditorium, dove confrontarsi e riflettere, una fiera, dove mettere in mostra i propri prodotti e un mercato, dove scambiare risorse. In questo modo, l’azione collettiva lascia il passo a quella connettiva, la solidarietà alla collaborazione. Il libro raccoglie esperienze e racconti del lavoro che cambia, attraverso i social media. Storie di lavoratori che nei social network vedono cadere i confini tra i loro ruoli e cercano nuove modalità per rappresentare la propria identità e costruire una reputazione; storie di persone che navigano le reti per cercare lavoro; storie di dipendenti alla ricerca di informazioni e occasioni di confronto che vadano oltre i confini delle loro aziende; storie di professionisti che nei social media costruiscono nuove comunità professionali.