Un tempo sedentaria, la società umana si è messa in movimento.
Ogni occasione è buona per partire, per lasciare il posto dove si abita
e si lavora, per fuggire da una quotidianità grigia e raramente soddisfacente, quasi per obbedire a un obbligo sociale. Ma l’esodo delle masse
si scontra con dei limiti, a livello ecologico e sociale: per i visitatori,
che non riescono più a trarre giovamento da brevi ma intensi periodi di
felicità apparente, come per i visitati, che vedono sconvolto il loro
ordine sociale, l’ambiente in cui vivono, stili di vita posti sotto riflettori
impietosi quanto superficiali.
Le vacanze e dopo? individua alcune possibili modalità – esposte in
ventitré tesi – per trasformare il turista manipolato in turista emancipato, il turista consumatore in turista consapevole, per insegnare a
viaggiare, per immaginare una nuova arte di vivere fondata sul tempo
libero.
Il viaggio viene considerato allora non più come un’occasione per dimenticare temporaneamente la quotidianità, ma come un’esigenza vitale:
fonte di arricchimento, involontario ma indispensabile esercizio alla
libertà, alla mutua comprensione e alla solidarietà. Viaggi diversi,
dunque, per esseri umani diversi.